Benessere: se il riposo non è più un piacere

Al giorno d’oggi pure godersi un momento di pausa può apparire complicato. I ritmi frenetici a cui siamo sottoposti quotidianamente ostacolano, infatti, di frequente il pieno raggiungimento di una condizione di relax. Le continue richieste che ci vengono avanzate sul lavoro e in famiglia ci pongono, in effetti, sovente in uno stato di inquietudine tale da farci vivere perfino un hobby o un’uscita come l’ennesima adempienza a cui rispondere. Quali motivi determinano il verificarsi di una situazione così particolare e controproducente? Cosa si nasconde dietro il sopracitato disagio?

In primis, chi soffre di un disturbo simile nega di consueto l’ansia provata. Nelle persone che non riescono, nonostante lo desiderino, a concedersi uno stacco si ravvisa spesso la propensione a non dare peso alla fatica generata dalle diverse pressioni esterne. Il perpetuo sottrarsi alle emozioni suscitate da dette incalzanti istanze induce, quindi, il soggetto a rimanere ancorato ai propri impegni accantonando ogni esigenza di riposo e svago avvertita. Questo meccanismo una volta radicatosi risulta, dunque, difficile da disinnescare anche solo per quei brevi periodi dedicati al diletto.

Un altro motivo alla base del sopracitato malessere si rintraccia, poi, nell’attivazione fisiologica indotta dal continuo stato di frenesia patito. Il passaggio da una condizione dinamica a una situazione di calma deve realizzarsi in maniera lenta e progressiva per consentire al sistema nervoso umano di adattarsi al cambiamento. Se lo switch auspicato non avviene con i tempi e i modi giusti si rivela assai probabile che il nostro organismo percepisca l’incipiente momento di pausa come un nuovo compito da eseguire mantenendo così elevato il livello d’attenzione e operosità esperito.

Di frequente gli individui che sopportano detto disagio risultano, inoltre, inclini a pretendere troppo da loro stessi. I soggetti che incontrano parecchie difficoltà nel rilassarsi non di rado si dimostrano molto intransigenti con la propria persona da cui esigono sempre il massimo. Un atteggiamento del genere li porta, ad esempio, al fine di non passare per dei partner o degli amici poco presenti, pure a imporsi delle uscite in dei periodi di stanca. Tali eventi vissuti come un obbligo assumono, perciò, la forma di qualcosa che non assomiglia affatto a un’occasione di divertimento e relax.

Chi si ritrova a patire il summenzionato disturbo cela, poi, di consueto una grossa influenzabilità nei confronti dei canoni fissati dalla società attuale. Il mondo odierno ci vuole da mattina a sera al 100%, impeccabili sul lavoro e in famiglia, capaci di tutto e invincibili. La realtà è, però, ben lontana da questa utopica perfezione che si potrebbe raggiungere solo ricorrendo all’utilizzo di super poteri o dotazioni bioniche. Sposare un simile modello significa, pertanto, impegnarsi spesso fino allo strenuo per eccellere in ogni ambito e non deludere le aspettative di nessuno.

Gli stratagemmi da mettere in pratica per evitare che anche le occasioni di svago e riposo si rivelino stressanti paiono diversi. In primis, bisogna saper riconoscere i sintomi legati al summenzionato malessere per intervenire in maniera tempestiva con escamotage volti a placare l’ansia emergente. Occorre, quindi, dedicarsi a hobby creativi che stimolando il cervello in modo attivo consentono di tenere alla larga i pensieri legati alle incombenze da sbrigare. Serve, dunque, imparare a rallentare. Se la stanchezza avvertita si dimostra troppo grande rimandiamo un appuntamento o se il nervosismo provocato dalla consegna di un progetto diventa insostenibile invochiamo una proroga: accettiamoci insomma per quello che siamo, uomini e donne fallibili che non sempre ce la fanno, ma che comunque ci provano.

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Noemi Servizio