Manager e Leader secondo Bellandi

LM_1203

Secondo la visione tayloristica dell’organizzazione il leader si contraddistingue per la capacità di trattare emozioni e sentimenti, mentre il manager, ritenuto freddo e impassibile, non sa, invece, come affrontare tali vissuti. Se i manager, poi, fanno riferimento a percorsi già tracciati e sperimentati da altri, i leader intraprendono strade mai battute prima cercando di coinvolgere i collaboratori. I manager amano le riunioni, i piani, i discorsi, le prove dure e tutte quelle attività che prevedono uno stretto controllo; i leader, invece, tendono a disprezzare le routine e le procedure perché ritengono che queste rigidità siano nemiche della creatività, della propensione al rischio, dello sviluppo aziendale. E’, inoltre, necessario operare un distinguo tra il guidare e il comandare: “il primo caratterizza il leader, il secondo appartiene al manager”(Capowski, 1994).

Il fulcro del moderno ciclo manageriale viene rappresentato da Bellandi come di seguito.

jpegcicloManagement

Nello schema esposto la Pianificazione prevede la definizione degli obiettivi da raggiungere e delle strategie impiegate per il loro conseguimento; con l’Organizzazione si definiscono i ruoli, i compiti e le deleghe di responsabilità; infine, il Controllo serve a monitorare come e in che misura quanto prima deciso è stato poi realizzato. Il ciclo manageriale, dunque, consente di garantire una corretta gestione, di assicurare l’ordine e di rispettare i parametri tecnici, economici, finanziari e temporali stabiliti.

La leadership, invece, è orientata a cambiare le cose e ad anticipare le trasformazioni. Il grafico riportato sotto ne sintetizza le peculiarità.

cicloLeadership

In tale ciclo l’Orientamento serve a definire prima una visione del futuro e poi una strategia per la sua realizzazione; con l’Allineamento si comunica la direzione da seguire e ci si assicura, quindi, che tale approccio venga condiviso da tutti; infine, l’Ispirazione e l’Empowerment sono necessari per fare in modo che le persone esprimano tutto il loro potenziale incentivandone l’assunzione di responsabilità e la crescita personale.

In un’organizzazione in cui è presente un management forte, ma poco coinvolgente e stimolante, potrebbe delinearsi un ambiente troppo regolato, ordinato e, quindi, in un certo senso, soffocante, sprovvisto dello slancio necessario per affrontare nuovi progetti; mentre con una solida leadership al comando che trascura, tuttavia, le attività gestionali, si tenderebbe a sposare il cambiamento anche solo per assaporare il gusto della sfida facendo assumere all’organizzazione dei rischi eccessivi e non ben calcolati.

In realtà management e leadership sono due sistemi di azione autonomi e complementari che si distinguono per funzioni e attività specifiche. In un ambiente sempre più complesso e mutevole come l’odierno, sono entrambi necessari per il benessere dell’impresa. Quindi, per sfruttare pienamente il potenziale delle proprie risorse, le organizzazioni dovrebbero sviluppare capacità di leadership nei manager e competenze manageriali nei leader.

 

 

Noemi Servizio