L’evoluzione della leadership pt.1

Risorse-umane

La figura del leader nasce nel momento esatto in cui l’uomo ha iniziato a vivere in comunità. In tali contesti, c’è sempre stato, infatti, qualcuno che si assumeva la responsabilità di provvedere alle necessità del gruppo per garantirne la sopravvivenza. Questo capo prendeva le decisioni ed era il primo a portarle avanti. Era ammirato e, sebbene non sempre amato, suscitava il rispetto e spesso la sottomissione di coloro di cui si faceva carico.

La sua funzione non è mutata granché nel corso dei millenni. Le qualità che associamo a un leader sono, invece, cambiate o meglio, si sono adeguate alla complessità delle società attuali. Ciò che faceva di qualcuno un leader cinque o sei mila anni fa, di sicuro, non servirebbe oggi.

Il mondo si è trasformato radicalmente nel corso della storia e la leadership si è dovuta adattare a tali rivoluzioni per poter essere ancora ritenuta utile. Va detto che gli avvicendamenti più importanti si sono verificati proprio negli ultimi decenni tanto che i manager aziendali hanno dovuto sviluppare nuove skill per affrontare le sfide prodotte da ciò che può considerarsi forse la più radicale mutazione sistemica a cui è andata incontro l’umanità: la globalizzazione.

Di seguito esamineremo il modo in cui le caratteristiche più importanti della leadership si sono evolute con il passare del tempo. Si parla di cinque distinti livelli di attributi. Questo significa che passando da una qualità a quella successiva, le precedenti non diventano in alcun modo obsolete. Si tratta di un’aggiunta, non di una sostituzione.

Primo attributo: risultati – Ai vecchi tempi (ma anche oggi), la capacità di conseguire un risultato era “la” cosa che la persone ricercavano in un leader. Non era così importante come e con quali mezzi il leader otteneva un certo esito. Non si parlava ancora di leadership “etica” e il motto a cui ci si rifaceva più spesso era il machiavelliano “il fine giustifica i mezzi”.

Secondo attributo: carattere – La gente capì ben presto che il raggiungimento di un determinato traguardo dipendeva in gran parte dai tratti caratteriali del leader. I risultati erano semplicemente gli “effetti” di azioni forti e decise da parte di un leader capace di sopportare e superare le difficoltà. La resilienza e la perseveranza, in particolar modo, rappresentavano per il leader delle peculiarità imprescindibili.

Terzo attributo: coinvolgimento – I precedenti due attributi riguardavano solo il leader. Il consenso popolare non era così essenziale allora, ma, a questo punto, con la diffusione della democrazia quale forma ideale di governo nel mondo occidentale, il leader ha dovuto sviluppare la capacità di persuadere e motivare gli altri. L’aspetto emozionale della leadership è diventato fondamentale.

Quarto attributo: integrità – In tempi di pace, quando non pendevano minacce immediate sulla testa delle persone, questa caratteristica ha cominciato ad assumere una primaria importanza poiché gli individui volevano essere certi che il leader operasse per il loro bene e non esclusivamente per il proprio. Onestà, trasparenza, fiducia, affidabilità, ecc. sono divenute virtù etiche essenziali che il leader non poteva tradire.

Quinto attributo: lungimiranza – Secoli fa, ci si aspettava che un leader assicurasse la sopravvivenza e il benessere del gruppo per un periodo di tempo relativamente breve. Oggi è necessario guardare molto più in là. Una visione chiara, una direzione precisa e una pianificazione a lungo termine sono ciò che i leader di oggi devono definire per apparire credibili e autorevoli agli occhi della massa.

 

 

Noemi Servizio