Esercizi per una migliore vita emozionale del cervello pt.2

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Creare un ambiente “positivo”
Se il desiderio è di avere pensieri più positivi, suggeriamo di riempire il nostro spazio vitale, a casa e al lavoro, con ricordi di momenti positivi e felici.
Usiamo foto di famiglia, scorci di luoghi a noi cari, di vacanze, di momenti belli. Per evitare di abituarsi agli stessi stimoli, cambiamoli spesso, almeno una volta ogni due mesi.
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Identificare cosa fa scattare le nostre emozioni
Per limitare la nostra reattività emozionale e contenere le nostre reazioni in determinati contesti, facciamo una lista di eventi e situazioni che ci causano le reazioni che non vorremmo. Fatto questo, investiamo quindici minuti pensando a queste situazioni mentre siamo rilassati, tranquillamente seduti e respiriamo con regolarità.
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Fare complimenti agli altri
Cercare le opportunità per congratularsi con gli altri per qualcosa che hanno fatto o per come appaiono o per qualsiasi cosa ci piaccia di loro, aiuta a focalizzarsi sulle positività delle persone e della vita.
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Visualizzare la compassione
Per renderci più resilienti, facciamo quest’esercizio per cinque, dieci minuti ogni due giorni. Visualizziamo qualcuno che sappiamo essere in difficoltà, sofferente o malato. A ogni nostra inspirazione, immaginiamo di alleviare il suo dolore, quasi come se lo stessimo aspirando via. A ogni espirazione, immaginiamo di trasformare la sofferenza in compassione e accudimento, che possa alleviare la situazione dell’altra persona.
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Esprimere gratitudine
Secondo Davidson, esprimere gratitudine con regolarità aiuterebbe a sentirci più ottimisti.
Impegniamoci a guardare qualcuno negli occhi e dirgli un sentito “grazie” per qualcosa che ha fatto, che sia rivolto a noi oppure no. Tenere un’agenda quotidiana delle cose belle della nostra vita aiuterebbe a ottenere lo stesso risultato.
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Mario Maresca