Esercizi di ascolto pt.1
Come farsi alcune domande aiuta ad aprire i sensi all’estrospezione
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In questo articolo ci interessa capire come andare oltre le etichette che diamo alle persone e conoscere meglio gli altri per creare un circolo socialmente virtuoso. Abbiamo focalizzato l’attenzione sull’empatia e soprattutto sull’ascolto, come base operativa per creare il virtuosismo di cui sopra.
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Credo quindi sia utile proporre alcuni esercizi per sviluppare la nostra capacità d’ascolto.
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Esercizio numero 0
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È la base di tutto e serve a farci domande preliminari su come possiamo avere un ascolto più possibile non viziato e veramente aperto.
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Siamo di fronte alla persona con cui stiamo parlando e dovremmo fare alcune considerazioni preliminari attraverso le seguenti domande:
- Abbiamo informazioni su di lui/lei precedenti a quest’incontro? (Da tenere presente se queste informazioni provengono da noi o da altri. E questi altri godono o meno della nostra fiducia?)
- Che aspetto fisico ha?
- Che abbigliamento adotta?
- Com’è la sua postura in generale?
- Che modo di gesticolare ha?
- Che modo di parlare ha?
- Che provenienza geografica ha?
- Qual è il ceto sociale di provenienza?
- Qual è il tessuto sociale che frequenta?
- Qual è il suo livello culturale?
- Che lavoro svolge?
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Fatto questo, si tratta ora di rispondere alle “vere” domande per esplorare le nostre opinioni e le nostre credenze:
- Come questo aspetto di lui/lei può influenzare il mio ascolto? In positivo o in negativo?
- Questo aspetto di lui/lei può pregiudicare il mio comportamento e la mia comunicazione? Se sì, come?
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Tutto ciò non ci assicura di bypassare i nostri naturali bias cognitivi, ma almeno li mette alla prova.
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Esercizio numero 1
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Mentre parli con il tuo interlocutore, rispondi alle seguenti domande:
- Che postura ha? È aperto o chiuso? Ti si mostra di fronte o di fianco? I suoi gesti sono in sintonia con quello che dice oppure no?
- Che espressione del volto ha? Ti sembra che gli occhi e la bocca comunichino la stessa emozione? Mantiene il contatto oculare o lo distoglie? E in che momenti del dialogo?
- Come usa la voce? Ha un tono che definiresti pacato o tende al nervosismo? Il volume è adeguato alla situazione o troppo alto (o basso)? Diresti che parla velocemente o lentamente?
- Usa alcune parole in modo ricorrente?
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Mario Maresca